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Lunedì 26 febbraio 2018
Ore 20:00, @ Circolo Anarchico C. Berneri (p.zza di Porta S. Stefano, 1 - Bologna)
Cena benefit per il Collettivo Exarchia e il movimento anarchico!
Come ogni lunedì, al Circolo Anarchico Berneri si svolge la Mensa Popolare Autogestita: un momento di convivialità e socialità, dove ci si incontra, si mangia e si beve (a prezzi popolari appunto) e si mettono insieme canzoni e pensieri ribelli, sogni e rabbie, risate e assalti al cielo.
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Venerdì 16 febbraio 2018
Ore 18:30, @ piazza Maggiore, Bologna
Roberto Fiore e Forza Nuova tenteranno un comizio in piazza Galvani.
Le antifasciste e gli antifascisti bolognesi si sono organizzat* per contrastare con la massima determinazione questa incursione, che avviene a una settimana dal corteo antifascista antirazzista di Macerata.
Non se ne può più: i fascisti e gli amici dei fascisti (Forza Nuova, Casapound, Lega Nord, Lealtà e Azione, Fratelli d'Italia, berlusconiani e grillini vari, Minniti e soci) sono scatenati, ma d'altronde siamo in periodo di elezioni, e qualsiasi momento è buono per tentare di ripulirsi le mani sporche di soldi e sangue. La legittimazione che Forza Nuova e Casapound hanno ricevuto dai media mainstream e dall'arco istituzionale è vergognosa, ma ancora più vergognose sono le rivendicazioni politiche di questi loschi figuri: se Di Stefano (leader "volto pubblico" di Casapound) può permettersi di girare in doppio petto senza che nessuno gli ricordi della "cinghiamattanza" e delle centinaia di aggressioni che i suoi camerati hanno seminato in tutta Italia, Fiore (leader di FN) ha addirittura dichiarato che FN intende pagare le spese legali dello stragista fascista leghista Luca Traini, l'attentatore che il 3 febbraio scorso ha sparato a Macerata contro sei persone (Gideon, Jennifer, Mahamadou, Wilson, Omar, Festus) con l'unico movente dato dal colore della pelle.
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Sabato 2 dicembre 2017
@ Nuova Casa del Popolo di Ponticelli "La Casona", via Ponticelli n. 43, Malalbergo (BO)
H 19,00: aperitivo con ricco Buffet Casona's Style
H 21,00: presentazione del fumetto di Zerocalcare ed Erre Push "Prossima fermata. Una storia per Renato" (Kairos Edizioni, autoprodotto dalla campagna #ionondimentico) con il Comitato Madri per Roma Città Aperta. A seguire dibattito su antifascismo e territorio con il Collettivo Exarchia (Bologna)
Sono passati 11 anni da quando a Focene (estrema periferia di Roma) Renato Biagetti viene ucciso da due giovani neofascisti. Anni in cui emergono con chiarezza alleanze e contiguità tra partiti xenofobi e di destra "istituzionale" al potere e gruppuscoli neofascisti lasciati liberi di agire in strada.
L'iniziativa si svolge in concomitanza di una tre-giorni (1, 2 e 3 dicembre) dal titolo "Su la testa! - Festival della letteratura antifascista" presso Vag61 (via Paolo Fabbri n. 110, Bologna).
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Pubblichiamo un opuscolo realizzato dal collettivo romano Cagne Sciolte nel 2015, molto utile nell'attualità di violenza patriarcale, machista ed eterosessista.
Questo vademecum è il risultato di una serie di discussioni collettive del laboratorio permanente delle Cagne Sciolte contro la violenza di genere*.
Abbiamo deciso di dedicare parte delle nostre assemblee, attraverso workshop interni, alla definizione, al riconoscimento e alla narrazione della violenza di genere, con l’intento di individuare buone pratiche da utilizzare nella nostra quotidianità.
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Il 29 giugno si è svolto un presidio antifascista organizzato dalla rete Stop agli integralisti cattolici e ai neofascisti in piazza del Nettuno, in risposta agli avvenimenti accaduti nello scorso anno scolastico nelle scuole di S. Pietro in Casale e Poggetto.
"Nella provincia bolognese, specialmente nei Comuni dell'Unione Reno-Galliera (S. Pietro in Casale, Poggetto) le associazioni di integralisti cattolici che si dicono "anti-gender" vanno sempre più a braccetto con realtà dichiaratamente fasciste come Forza Nuova e l'associazione Evita Peron (le donne di Forza Nuova) che sfruttano l'occasione per avere un briciolo di visibilità e per legittimarsi come "difensori dei valori patrii"".
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“Siamo un collettivo anarchico” diciamo in modo sbrigativo nel nostro "Chi siamo", ma crediamo che questa espressione non sia abbastanza esaustiva.
Ci sono state fasi storiche, come quella che abbraccia i decenni a cavallo tra Otto e Novecento, nelle quali definirsi “anarchici/he” e basta non presentava particolari problemi di comunicazione. In quei tempi il movimento anarchico italiano era forte, pienamente immerso nel tessuto sociale e capace di incidere nella vita politica del Paese così come nella vita quotidiana delle persone. Le tendenze minoritarie interne o legate al movimento (come quella individualista), seppure presenti, non fecero mai venire meno la stretta associazione tra “anarchismo” e quei principi cardine che ne avevano costituito le idee fondanti (puntualmente riportate nel testo) e che avevano contribuito a renderlo un attore di primo piano.
Perché quindi condividiamo un articolo in cui si parla di “anarchismo sociale”? Perché da allora molto è cambiato.
Il progressivo indebolirsi del movimento, lo sviluppo di varie tendenze che si discostano in modo deciso dal comunismo anarchico classico, fiumi di inchiostro speso in sistematiche e infami campagne di propaganda statale, così come decenni di repressione, hanno contribuito a trasformare tanto il movimento stesso quanto le condizioni nelle quali ci troviamo ad agire. Condizioni che devono poter essere comprese con chiarezza se vogliamo essere in grado di elaborare risposte che, senza aggrapparsi ostinatamente ai tempi perduti di un “glorioso passato”, cerchino invece di adattarsi alla realtà sociale che ci circonda per cercare di ricostruire un movimento anarchico contemporaneo.
Il testo che segue vuole essere semplicemente un piccolo passo in questa direzione.
L'originale in inglese è reperibile qui: https://solarpunkanarchists.com/2016/02/25/why-social-anarchism/
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